Se ti penso, ti amo ancora

(Per leggere ascoltando Incancellabile — Laura Pausini*)


Non so se ho già visto questo titolo da qualche parte, ma comunque sia queste parole spesso mi vengono in mente. Probabilmente perché sono, sfortunatamente, vere.

Ci sono momenti in cui sto vivendo normalmente e per qualche inspiegabile motivo la mia mente forma delle immagini che mi trasportano a te. A noi. A quello che siamo stati. Quello che non siamo stati. E anche quello che potevamo essere stati. E che non lo saremo mai.

Ragionevolmente, doveva essere facile lasciarti alle spalle, sia per il tempo, sia per la forma come tutto è finito, sia perché, pensando adesso, non eravamo fatti uno per l’altro. Non per sempre. E, nei momenti di chiarezza, oggi, riesco a vedere questa realtà. Ma non solo di chiarezza si vive.

Il mio cuore non mi lascia mentire: se ti penso, ti amo ancora. E solo io so quello che sento dentro di me. Non riesco a spiegare a nessuno (tanto è vero che questo testo probabilmente sarà un insieme di parole senza senso, senza nesso).

Amarti ancora mi fa male. Provo un dolore difficile da spiegare. Qualcosa che lascia un gusto amaro nella bocca, che mi fa venire la voglia di piangere. Ma che, alla fine, non piango. Solo seguo. Respiro, provo a mettere un sorriso in faccia e seguo. Lascio queste punti dolenti arrivare fino alla pelle e dopo li lascio andare. O non li lascio. E per questo tornano.

Insomma, sono cose che nessuno vede. Che nessun può sentire al posto mio. E che non so se un giorno spariranno (spero sempre di sì, ma ogni giorno ci credo meno).

Volevo amare di nuovo. Non te, ovviamente (anche perché, come detto, ti amo ancora). Amare completamente ed essere amata. A volte credo di meritare questo, anche se non si tratta di una questione di merito. In altri giorni, però, credo di no. Credo soltanto di non essere stata abbastanza e così, dover seguire da sola questa strada, di aver sprecato la mia opportunità.

Comunque sia, seguo. Un giorno alla volta, come in tanti mi hanno detto di fare. E ci sono giorni in cui è possibile, è quasi facile. Alcuni altri, purtroppo no. Ma seguo. E continuerei a seguire. Forse un giorno tutto questo sarà solo passato. Spero


* Lo so, potevo aver scelto tante altre canzoni italiane per illustrare questo testo (e no, in Brasile non conosciamo soltanto Laura Pausini), ma questa canzone la conosco da bambina e, alla fine, è stata sempre lì. Sempre che ho amato, ch sono stata amata e che sono iniziati e finiti i miei rapporti romantici, la canzone era lì. Una delle prime canzoni italiane che ho imparato a cantare intera, perché l’ho cantata a scuola. Anzi, l’ho cantata nell’epoca più importante della costruzione del mio amore per l’italiano e la cultura italiana. Allora, per oggi no, non poteva essere altra che non questa canzone.

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